Sono molto rare le testimonianze iconografiche del salame, non solo a Parma, ma anche in altre località d’Italia dove, dal XVI secolo in poi, era segnalata la produzione di questo insaccato. La principale fonte visiva rimangono le nature morte, un genere di pittura di gran moda in Italia, specie nel Seicento, anche se i salumi non risultano tra i soggetti più raffigurati.
Quando Christian Berentz (1658-1722), pittore tedesco che trascorre gran parte della sua vita a Roma, dipinge Lo spuntino elegante, oggi conservato alla Galleria Corsini di Roma, la natura morta ha assunto già da un secolo dignità di genere pittorico autonomo.
La particolarità di questo quadro è il contrasto tra la frugalità del pasto e la preziosità degli oggetti, tra la raffinatezza del contesto e l’apparente disordine di alcuni dettagli: il lembo sollevato della tovaglia che scopre il legno sottostante e lascia intravedere il cassetto semiaperto, il pane quasi in bilico. I sofisticati calici, le posate d’argento, la tabacchiera dorata, indicano il livello sociale dei commensali. Va infatti ricordato che l’uso del pepe, ben visibile anche nel dipinto, nella preparazione dell’impasto del salame, per l’elevatissimo prezzo della spezia, quasi considerata uno status symbol, rendeva questo alimento riservato alle classi più ricche.
Anche se a noi, oggi, paiono quasi “fotografie”, le nature morte, specie nel Seicento, contengono spesso riferimenti simbolici, che rimandano, come in questo caso, alla fragilità della materia e alla fugacità del tempo.