La società europea di oggi è quanto mai multietnica e multiculturale. Così gli studenti delle nostre scuole, specchio della società, hanno origini sempre più diversificate. Tale eterogeneità è per la società una ricchezza, in termini di cultura e patrimonio, che necessita di essere valorizzata non solo per una piena inclusione di tutti i soggetti, ma anche per permettere un’autoriflessione sulle proprie radici e sul significato delle proprie tradizioni. La diversità, sostanzialmente, ci aiuta a scoprire non solo la novità, ma anche i costumi delle nostre stesse comunità, che così spesso diamo per scontati.
Partendo da queste considerazioni, in linea con le priorità del Programma Europeo Erasmus+, ha preso avvio nel Novembre 2019 il progetto INCLU.MA.P. a cui hanno aderito anche i Musei del Cibo della provincia di Parma. Promotore e capofila del progetto è Cisita Parma, che coordina il gruppo di partner provenienti da Italia, Spagna e Portogallo composto da scuole tecnico-professionali, musei e istituzioni formative del territorio.
INCLU.MA.P punta a sviluppare negli studenti competenze di cittadinanza attiva e di dialogo interculturale per formare, già a partire dalla vita scolastica, comunità ispirate ai valori del rispetto e della conoscenza reciproca. E per far questo dà voce e valorizza il patrimonio culturale materiale di tutti gli studenti compresi quelli di origine straniera, che rappresentano un’importante quota parte, in termini numerici, di molte scuole tecnico-professionali. I prodotti concreti del progetto saranno 4 programmi didattici sperimentali, incentrati ciascuno su un particolare indicatore di civiltà: cibo, abbigliamento, attrezzi da lavoro e oggetti della vita quotidiana.
In questo primo anno di lavoro, il progetto è proseguito, pur con i comprensibili ritardi e le limitazioni dovute alla pandemia. Ci si è concentrati sulle tecniche di proiezione olografica, quale strumento scelto per rappresentare il patrimonio culturale, e sull’analisi dei primi due indicatori di civiltà.
Per quanto riguarda il cibo, gli studenti hanno lavorato in piccoli gruppi, somministrando questionari e interviste “peer to peer”. Insieme alle proprie famiglie, ragazze e ragazzi hanno riflettuto sull’importanza rivestita dalle tradizioni alimentari nella società e, forse soprattutto, nella vita di tutti i giorni. Dal materiale raccolto si evidenzia come, nonostante la giovane età e i molteplici impulsi del nostro mondo globalizzato, gli studenti mostrino un profondo attaccamento alle tradizioni e un forte desiderio di custodirle e tramandarle. Per tutti valorizzare le peculiarità culinarie del proprio Paese e, addirittura, della propria famiglia è un’attività estremamente preziosa. Sono in molti, tra i giovani, i diffidenti verso i prodotti “omologati” che non siano diretta espressione del territorio. Questo dimostra che le nuove generazioni sono responsabili e consapevoli dell’importanza del buon cibo, e che sono in grado di analizzare criticamente ciò che raggiunge le loro tavole.
Troverai i risultati ottenuti in questa prima fase del progetto sul nostro sito al link:
Per maggiori informazioni sul progetto visita invece il sito web
Inclu.ma.p. Erasmus+ project – Inclusion by diversity (inclumapeuproject.com)