Léon Guillaume du Tillot (Bayonne, 22 maggio 1711 – Parigi, 13 dicembre 1774), è stato un abile politico francese, ministro del Ducato di Parma e Piacenza nella seconda metà del Settecento, artefice del risveglio culturale ed economico della città sotto i Borbone.
A studi conclusi, va in Spagna alla corte di Carlo III. Partito il re per l’Italia, si occupa degli affari di Filippo di Borbone e ne diventa segretario particolare, ma anche custode della sua cassa privata e organizzatore di feste e spettacoli. Nel giugno 1749 da Parigi è trasferito a Parma come osservatore e consigliere di Filippo, raccomandato dallo stesso Luigi XV di cui Filippo è genero. Il duca ha massima fiducia in lui e il 26 giugno 1749 lo nomina Intendente Generale della Casa. Gli affida i servizi della Casa Reale, pagamenti delle spese e degli stipendi, l’intendenza dei palazzi, delle ville, dei giardini e dei teatri, la direzione degli spettacoli e delle feste, l’organizzazione degli alloggi. Ma oltre a tutto ciò, è anche nominato ministro dell’economia pubblica e degli affari esteri.
Nel 1759 arriva l’incarico di primo ministro. Il suo agire rende il ducato florido, sostenuto da una buona amministrazione. Riorganizza la Biblioteca pubblica di Parma. Con lui nascono l’Accademia di Belle Arti, il Museo d’antichità e la Stamperia reale. Potenzia l’Università. Attua un piano culturale e propagandistico che porta a Parma intellettuali e artisti, tra i quali Condillac (al quale affida l’educazione del principino Ferdinando), Paolo Maria Paciaudi (curatore della Biblioteca Palatina), Giovanni Battista Bodoni (punto di riferimento dell’arte tipografica in tutto il mondo) e Ennemond Alexandre Petitot (l’architetto che dà il nome al Casino dello Stradone).
In segno di riconoscenza il duca lo nomina Marchese di Felino, titolo esclusivamente onorifico e privo di rendite o patrimoni, e Du Tillot, con fine ironia commenta: “Voilà, je suis marquis d’un pays de saucissons” ossia: “Ecco, sono il marchese di un paese di Salami”, celebre battuta che conferma come già nel 1764 il paese del parmense fosse noto per la produzione del celebre insaccato.
Du Tillot ci invita a visitare il castello di Felino, che ancor oggi si erge sui primi colli della Val Baganza e che ospita il Museo del Salame e le antiche cucine rinascimentali.