Le interviste impossibili – A cura di Giovanni Ballarini – Niccolò Piccinino e le sallamine
Nel 1436 Niccolò Piccinino, al soldo del duca di Milano, gli richiede “…porchos viginti a carnibus pro sallamine…”, ovvero venti maiali per far salami.
Nel 1436 Niccolò Piccinino, al soldo del duca di Milano, gli richiede “…porchos viginti a carnibus pro sallamine…”, ovvero venti maiali per far salami.
Con il nuovo millennio la pianura padana è un fiorire d’attività, s’innalzano splendide cattedrali dalle bianche facciate e a Parma un grande caput magister scolpisce nuove statue per un magnifico Battistero costruito con i rossi marmi che arrivano dai lontani colli veronesi.
Le origini della produzione di salame risalgono addirittura all’Età del Bronzo (3400 a.C.- 600 a. C.), una longevità che fa del salame uno dei prodotti alimentari più antichi della nostra tradizione
Il progetto europeo INCLU.MA.P punta a sviluppare negli studenti competenze di cittadinanza attiva e di dialogo interculturale per formare, già a partire dalla vita scolastica, comunità ispirate ai valori del rispetto e della conoscenza reciproca
Sulle pagine de "Il Giorno" Giorgio Bocca elenca il salame di Felino tra le varie leccornie ed eccellenze del Parmense
In origine per sminuzzare la carne si usava la mannaia tritacarne (manära da masén), una lama trapezoidale infissa nella zona centrale di un manico di legno, in modo da poter impugnare l'arnese con entrambe le mani, come un manubrio
In “La felicità non costa niente” (2003) Mimmo Calopresti, attore e regista calabrese , si serve del salame come metafora della semplicità intrinseca della quotidianità e la tendenza di molti a “complicarsi la vita”
Il Leone di Lucerna è una delle più celebri sculture svizzere e rappresenta ancora oggi un’attrazione turistica molto popolare. L’opera è un monumento che celebra il coraggio degli oltre seicento soldati svizzeri caduti in difesa del Re di Francia, Luigi XVI (1754-1793).
A pochi chilometri da Felino, immersa nel verde che costeggia il torrente Parma, Mamiano è una piccola gemma, alle soglie dei primi rilievi dell’Appennino Parmense
Rare le testimonianze iconografiche del salame, la cui principale fonte visiva rimangono le nature morte, un genere di pittura di gran moda in Italia, specie nel Seicento.